La Ballata Della Carta
Quando c’era il papiro o la pergamena
a noi la scrittura costava gran pena,
poi venne la carta di cellulosa
si scrive, si stampa, è meravigliosa.
Si tagliano alberi, forse un po’ troppi,
larici, pini e pure dei pioppi,
si usa tant’acqua, ma tanta, a gogò,
e molta energia che più non si può.
Si taglia e trasporta, si trita e si spappola,
si filtra, si sbianca e la carta s’intrappola,
poi sgocciola, essicca, va in un rullo rotante,
esce foglio sottile, bianco, liscio, brillante.
Se piante, energia vogliam risparmiare,
allora noi tutti dobbiam riciclare:
“ammucchia la carta usata e strappata
in una raccolta differenziata”.
Se a questo libro hai dato un’occhiata
è fatto di carta che hai tu riciclata:
“nel cambio di carta non hai perso niente,
ma hai letto una storia e rispetti l’ambiente”.
(Massimo Cauzzi)