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Bianca notte d’inverno

 

Mentre in una bianca notte
invernale rabbrividivo nella
neve,
fui sorpreso da un subito calore
che mi infiammava il cuore;
e quando levai l’occhio timoroso
per vedere qual fuoco avessi
accanto,
un Pargoletto avvolto in viva
fiamma nell’aria apparve;
bruciato dall’eccessivo ardore, ei
versava fiumi di lacrime,
quasi che tali fiumi dovessero
soffocare le fiamme alimentate
dalle sue lacrime.
“Ahimè!” diss’egli, “appena nato
brucio in cocenti ardori,
ma nessuno si approssima a
riscaldarsi il cuore o a provar la
fiamma;

io solo
il mio seno innocente è la
fornace, combustibile con
laceranti rovi;
amore è il fuoco, sospiri il fumo,
e le ceneri vergogna e insulti;
giustizia porta la legna, e
misericordia soffia sui carboni;
il metallo lavorato in questa
fornace sono le anime immonde
degli uomini;
e come ora son per esse
infiammato onde operare il loro
bene,
così mi dissolverò in un bagno
per lavarle nel mio sangue”.
Con ciò ei svanì alla vista e ratto
si dissolse,
e d’un subito mi rammentai che
era il giorno di Natale.

(Robert Southwell)

Bianca notte d’inverno

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