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Il Fantasma di Roccarotonda

 

Sono il fantasma
di Roccarotonda
ed esco fuori
a notte fonda!
Sui vetri picchio,
sui muri batto,
in terra striscio
e faccio il matto.
Il visconte scappa lesto
con le mutande dentro al cesto;
la viscontessa: mamma mia!
E poi vado giù in cantina
Coi bigodini scappa via.
e mi faccio una bevutina
Il viscontino, se arriva qui,
di spumante sopraffino
dalla paura si fa la pipì.
e di vino,
Io picchio, ronfo, gratto, tiro
e divento un po’ allegrotto;
tutto il castello prendo in giro!
perciò ballo lo strambotto,
Ma, per la festa di Carnevale,
ballo la samba e il minuetto;
farò uno scherzo senza uguale:
poi mi nascondo sotto il letto
butterò giù dalle scale
nella torre di Roccarotonda
il visconte, la viscontessa,
quando in cielo la luna è tonda.
il viscontino,
E, se russo, che male fo?
la duchessa,
Qualcuno di certo spaventerò…
il maggiordomo, il cuoco matto, Ma spaventare è il mio mestiere.
il pappagallo, il cane e il gatto! Sai come faccio? Stai a vedere!
Li butto giù a suon di botte:
sono invisibile a mezzanotte!

Il Fantasma di Roccarotonda

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