Il faro
Sta tutta la notte a spiare
alto e lontano sul mare,
occhio di fuoco, di luce pupilla
che altera nel buio sfavilla.
Si spegne, s’accende,
ancora si spegne, più viva risplende.
Ed il mare, che sotto
rimormora roco e ulula fiero,
par dirgli crucciato e severo:
“Che vuoi,
che cerchi, grand’occhio di fuoco?”
E il faro sfavilla, né all’onde risponde.
Ma soave liete parole sussurra
col fido lucente suo raggio
a più di una nave
lontana, sul mare in viaggio.
E corre sicura e tranquilla
la nave sulle onde, guidata
dal calmo grande occhio che brilla…